Grazie a te Ale del tuo contributo.
Credo che in un contesto in cui il "sentimento" (la sua rappresentazione) è ipersfruttato, spettacolarizzato, banalizzato, prosciugato, reso alla fine stanco e privo di senso, ciò che davvero importa è recuperarne il senso pieno. Che spesso si esprime davvero solo nel silenzio. Su questo il nostro film insegna.
E' verissimo Pierluigi e' un aspetto non secondario, e trova nella mia indole personale un forte risonanza, da subito per me elemento di grande pregio.
Aspetto ritrovato immediatamente, tra l'altro, nel raccolto della Proulx.
Un racconto fatto di pagine scritte e di molte piu' pagine non scritte, ma ugualmente ricreate nella propria mente da ogni lettore attento.
Aggiungo solo una cosa: trovo la stessa preziosa attenzione ai silenzi e al "non detto" nel film, curiosamente piu' lungo della media dei film, ma mai afastellato, anzi i silenziosi lunghi intervalli sono l'espediente che Lee ha usato per trasferire efficacemente nel film il "non scritto" del libro
Grazie ancora.