Notizie che mi fanno arrabbiare.... Ancora una volta una decisione della censura fa discutere. Questa volta a farne le spese è l intenso film di François Ozon, 'Il tempo che restà, con Jeanne Moreau e Valeria Bruni Tedeschi, in uscita domani nelle sale italiane
Dopo essere stato presentato a Cannes nella sezione ''Un certain regard''.
Il film in Francia è uscito senza alcun divieto ma in Italia sarà vietato ai minori di 18 anni. La scena che ha fatto scattare il massimo del divieto sarebbe un rapporto tra due uomini.
"Mi aspettavo un divieto ai minori di 14" racconta Vieri Razzini di Teodora Film, che distribuisce il film."La scena incriminata è in penombra e si intuisce appena. Non si vede assolutamente nulla che possa turbare il pubblico"
La censura si accanisce molto spesso sui film d autore - sostiene Razzini - e lascia invece passare film commerciali che in altri paesi hanno avuto divieti severi. Un esempio è stato Passion di Mel Gibson, che solo in Italia è uscito per tutti. Ai film d autore viene negata una parte consistente di ricavi a causa dalle commissioni di censura, severe con i deboli e deboli con i forti. Un esempio di come censura tradizionale e censura di mercato vadano a braccetto, penalizzando al varietà dell offerta culturale in Italia. Un quadro preoccupante che speriamo il nuovo governo cerchi di cambiare. Concludo aggiungendo che è triste notare l omofobia delle commissioni. Basta solo parlare di omosessualità e subito parte il divieto mentre violenze efferate - conclude Razzini - e ogni genere di volgarità non turbano la tranquillità dei nostri miopi censori
Il film, fra l'altro, credo sia molto bello
Che fare quando la vita, che prima ti sorrideva, ti sta sfuggendo via improvvisamente? Romain è un fotografo di moda di 31 anni,una carriera portata avanti grazie a una giusta miscela di ambizione e talento. Quando il medico gli annuncia che a causa di un cancro gli restano solo pochi mesi di vita, a Romain gli crolla il mondo addosso. Il rapido arrivo della morte gli offre una nuova dimensione della vita, un nuovo sguardo su se stesso.
Nel suo nuovo film, Le Temps qui reste, presentato nella sezione Un Certain Regard, François Ozon ritrova i temi a lui più cari: le relazioni umane, le tensioni familiari, l'omosessualità, la coppia e la morte. Pittore dei sentimenti, costruisce il protagonista a piccoli tocchi, filmando la trasformazione interiore del suo personaggio con semplicità e precisione. Svelando tutto lo smarrimento di Romain (un eccellente Melvil Poupaud), Ozon affronta con delicatezza e pudore la disperazione dell'uomo di fronte all'indicibile. «All'inizio - ha spiegato Ozon - c'è l'idea di una trilogia sul dolore, iniziata con Sotto la sabbia, melodramma sul tema di come vivere la morte dell'altro. Le Temps qui reste pone la questione delle propria morte. E il terzo capitolo, che forse farà un giorno, racconterà la morte di un bambino". (da Cineuropa.org)