Author Topic: Italiano - Italian  (Read 3290644 times)

Offline jakeofrome

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Re: Italian
« Reply #30 on: Mar 17, 2006, 08:58 AM »
Grazie ethan per questo local channel italiano e un saluto a tutti.
Fa' un po' impressione scrivere qui in italiano...  :)
"I loved it. Shocking. Surprising. The guy who financed my movie did that too. He's a very mild mannered chap from Minnesota and we'd just screened the latest cut of my film and he asked if I wanted to see it. I was thinking, 'OK, this really square, straight guy,' and he showed me this movie. It's amazing.

"They're really good those boys and they did a great job. It's very brave of them."

Offline donniedarko

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Re: Italian
« Reply #31 on: Mar 18, 2006, 05:24 AM »
Finalmente un forum in italiano per chi ha amato questo film. Un saluto tutti.

Offline Mars

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Re: Italian
« Reply #32 on: Mar 18, 2006, 06:19 AM »

Benvenuto!
Spero che ti troverai bene qui, come è stato per me.
Qualunque idea di interpretazione od altro relativa al film, le tue
impressioni le puoi postare qui.Stai sicuro che troverai sempre
orecchie molto sensibili!
Tanti auguri di buon divertimento
Mars :)

Offline The Monia 84

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Re: Italian
« Reply #33 on: Mar 18, 2006, 10:27 AM »
Ciao ragazzi ^^
Mi chiamo Monia e sono stava investita tre mesi fa dalla FORCE OF NATURE
per eccellenza e I swear to God non ha ancora finito di commuovermi e di farmi sognare ad occhi aperti (o chiusi, non ha importanza)
Questo film mi ha legato anche a tantissima gente (frequento il forum di 35mm.it dedicato a Brokeback), e spero di poterne incontrare anche altri qui (god bless Donnie Darko che mi ha suggerito questo forum) ^^

 :-*
Beecher: Don't quote scripture to me, Kareem. I'm not going to f.ck him. I'm just going to let him know I care,
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Offline The Artifact

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Re: Italian
« Reply #34 on: Mar 18, 2006, 10:43 AM »
Buongiorno a tutti....sono un'amico di Monia. Siamo tutti montanari disperati.
Mi fa piacere vedere che c'è qui ora uno spazio per gli italiani. In Italia il film è stato così bistrattato...ma non importa. Son qui per condividere con voi le emozioni profonde che BBM mi ha suscitato. Qualcuno su 35mm.it ha definito questo film un TIR che che ha travolto tutti quelli che l'hanno visto, tutti quelli abbastanza sensibili e intelligenti per coglierne la potenza terribile...(I wih I knew how to quit this film...but I think definitively I don't Want do it!).

vostro Pierluigi79
"I've always had lots of dreams when I sleep. The dreams have always been about the future. The future in my dreams was always bright. A future brimming with hope and peace. So I've always loved to sleep."

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Offline The Artifact

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Re: Italian
« Reply #35 on: Mar 18, 2006, 10:58 AM »
Riporto qui la recensione più bella in assoluto scritta e pubblicata in Italia, per chi non la conoscesse...
«I vostri cuori conoscono in silenzio i segreti dei giorni e delle notti. Ma gli orecchi hanno sete di sentire quello che il cuore già conosce. Vorreste sapere con parole quello che avete sempre saputo nella mente. Vorreste toccare con le dita il corpo nudo dei sogni». Le parole con cui il Profeta di Gibran parla della conoscenza di sé, mettono a fuoco alcune delle opzioni irriducibili su cui sembrano riposare i segreti del film di Ang Lee. Desiderio e/o Conoscenza, Eroe e/o Logos. Si tratta di un riposo inquieto, risonante di interrogativi mai (o solo a stento) pronunciati: occorre che il «corpo nudo dei sogni» si dichiari come amore per poterne sancire l'esistenza o, al contrario, una volta sottratto alla dimensione del non detto (o forse dell'indicibile), esso finisce per volatilizzarsi? Occorre attribuire a quel corpo uno spazio e un valore nella propria vita e in quella di chi si ama facendosi carico attraverso la ragione e la parola della sua responsabilità, oppure l'universo erotico deve essere mantenuto immune da qualunque impeto retorico e teleologico, in un silenzio destinato ad acquisire spessore eroico? Ecco: in questo FILM TACITURNO ogni parola pesa come pietra, è portatrice di un senso grave, irrinunciabile, definitivo, biblico: accampata o pronunciata, si fa subito "verbo", propulsore di energia, motore dell'azione, cosa... A Signal, cittadina sperduta del Wyoming, un luogo vuoto di senso, letteralmente un luogo "esemplare" e allo stesso tempo un luogo "segno" (tutto questo significa, o meglio è, signal)... la storia ha inizio: i due protagonisti si incontrano e tutto ciò che percepiscono (percepiamo) è la loro refrattarietà a comunicare. E' Jack Twist l'impulsivo, Jack che desidera e ama con la INCOSCENZA VISIONARIA di un adolescente, a produrre più tardi il "colpo di scena" del contatto fisico, il "cambiamento" irreversibile della storia, la "nuova inclinazione" del rapporto col suo compagno di ventura (tutto questo significa/è twist)... Ennis Del Mar il silenzionso, Ennis che (non) desidera e (non) ama con la INCOSCIENZA ACCECATA di un bambino ferito o mai cresciuto, Ennis che al massimo si fa amare e che in questo modo ammette che la sua natura si alteri, “si guasti” (tutto questo significa/è mar)... Ogni cosa accade nello scenario scabro di Brokeback Mountain, dove ogni elemento (la roccia, il fiume, la neve etc.) finisce per parlare al posto dei personaggi  impossibilitati a parlare, facendoli in(s)contrare, interagire, comunicare con la lingua scabra del corpo e anche (genialmente) iscrivendo la loro storia nell'epos secolare del western, non nuovo a sottotracce omoerotiche [...]. E quello scenario, la montagna irta e impietosa che spezza la schiena dei suoi coloni (questo significa/è brokeback), si configura come il luogo dell'”interruzione”, della "violazione", della "rovina", ma anche come il luogo del "cambiamento", della "soluzione", dell'”irruzione” come rinascita (tutto questo evoca anche la radice di broke). Perchè l'amore, ci dice ancora il Profeta, «come per voi è maturazione, così è anche potatura. E come ascende alla vostra cima e accarezza i rami più teneri che fremono al sole, così discenderà alle vostre radici che scuoterà dove si aggrappano con più forza alla terra. [...] Tutto questo farà in voi l'amore, affinché conosciate i segreti del cuore, e in quella conoscenza diventiate un frammento del cuore della Vita. Ma se avrete paura, e cercherete soltanto la pace dell'amore e il piacere dell'amore, allora è meglio che copriate le vostre nudità, e passiate lontano dall'aia dell'amore, nel mondo senza stagioni dove potrete ridere, ma non tutto il vostro riso, e piangere, ma non tutto il vostro pianto». Alla fine la storia dell'amante superstite è proprio questo: un vestigio vuoto (la camicia), uno spazio lontano dall'umanità (la roulotte), la vita oltre la vita, o meglio la vita oltre l'amore, il tempo senza stagioni che resta dopo che ci si è lasciati sfuggire la possibilità di compiere il proprio essere amando e vigliaccamente si sono cercati solo la pace a dispetto dell'amore e il piacere che consuma l'amore in una folata di attimi di oblio...rendendo ancora più segreti i “segreti” del cuore.
(Fabio Vittorini, da "I duellanti: mensile di cinema e distanze", febbraio 2006)
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Offline Mars

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Re: Italian
« Reply #36 on: Mar 18, 2006, 11:15 AM »
Ennis era e resta un'"isola del mare".
Il suo contrasto,Jack, che gli ha dato "il lume", il ponte che lo collega
alla terraferma, è svanito.
Questo film è sì una tragedia moderna ma anche un vero capolavoro
di rara simbologia ad alto contenuto: I contrasti si dipanano per quasi
tutta la lunghezza del film, portando a compimento la tematica del dop-
pio. E' eros e thanatos, è pathos e mathos (come ho scritto anche nel local
francese). Sofferenza ed apprendimento, conoscenza. E' la grande forza
delle pulsioni umane che non ammette museruola.
Grazie per la recensione Artifact, è semplicemente stupenda.

Offline frances

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Re: Italian
« Reply #37 on: Mar 18, 2006, 11:20 AM »
Alla fine la storia dell'amante superstite è proprio questo: un vestigio vuoto (la camicia), uno spazio lontano dall'umanità (la roulotte), la vita oltre la vita, o meglio la vita oltre l'amore, il tempo senza stagioni che resta dopo che ci si è lasciati sfuggire la possibilità di compiere il proprio essere amando e vigliaccamente si sono cercati solo la pace a dispetto dell'amore e il piacere che consuma l'amore in una folata di attimi di oblio...rendendo ancora più segreti i “segreti” del cuore.
(Fabio Vittorini, da "I duellanti: mensile di cinema e distanze", febbraio 2006)


Grazie mille, non l'avevo ancora letta! Molto bella "la chiusura"
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Offline stephan

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Re: Italian
« Reply #38 on: Mar 18, 2006, 11:36 AM »
Salve, tutti i nuovi amici d'Italia !  :) Son ben contento che aveste trovato ennisjack.com, è per me il paradiso delle genti sensibile che sono stati colpiti di questa "Force of Nature".

Sono francese a Strasburgo, ho qualchi amici italiani, ma il fatto è che i miei amici sembrano non aver mai sentito il nome di Brokeback. Mi domandavo come mai fosse possibile....

(...)Alla fine la storia dell'amante superstite è proprio questo: un vestigio vuoto (la camicia), uno spazio lontano dall'umanità (la roulotte), la vita oltre la vita, o meglio la vita oltre l'amore, il tempo senza stagioni che resta dopo che ci si è lasciati sfuggire la possibilità di compiere il proprio essere amando e vigliaccamente si sono cercati solo la pace a dispetto dell'amore e il piacere che consuma l'amore in una folata di attimi di oblio...rendendo ancora più segreti i “segreti” del cuore.
(Fabio Vittorini, da "I duellanti: mensile di cinema e distanze", febbraio 2006)


Grazie molto, pierluigi, questo articolo mi fa sentire ancora una volta la pena et la forza del film, di Jack e di Ennis. Invece, qui, i segreti del cuore si possono dire, perchè siamo tutti inamorati di Brokeback, come lo avete già visto ! Io, infatto, ne son proprio pazzo.  :D

Avete visto che potete segnarvi sulla carta "frapper" del mondo ? La pagina si trova qui.
http://www.ennisjack.com/index.php?topic=1389.0

Stephan

Offline frances

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Re: Italian
« Reply #39 on: Mar 18, 2006, 12:05 PM »


Sono francese a Strasburgo, ho qualchi amici italiani, ma il fatto è che i miei amici sembrano non aver mai sentito il nome di Brokeback. Mi domandavo come mai fosse possibile....


Come scriveva anche Pierluigi prima, l'impatto di BBM in Italia, e parlo sia di pubblico che di critica, è stato nettamente inferiore rispetto ad altri Paesi, USA in testa.

Tornando però su questioni più importanti...Stephan...what about your BEAUTIFUL SIGNATURE? Non la vedo più!
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Offline Mars

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Re: Italian
« Reply #40 on: Mar 18, 2006, 12:22 PM »

Ciao Stephan
 :)

Offline jimmypage

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Re: Italian
« Reply #41 on: Mar 18, 2006, 12:25 PM »
Alla fine la storia dell'amante superstite è proprio questo: un vestigio vuoto (la camicia), uno spazio lontano dall'umanità (la roulotte), la vita oltre la vita, o meglio la vita oltre l'amore, il tempo senza stagioni che resta dopo che ci si è lasciati sfuggire la possibilità di compiere il proprio essere amando e vigliaccamente si sono cercati solo la pace a dispetto dell'amore e il piacere che consuma l'amore in una folata di attimi di oblio...rendendo ancora più segreti i “segreti” del cuore.
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Grazie mille, non l'avevo ancora letta! Molto bella "la chiusura"

Bella grazie, non l'avevo letta. :)
Credo pero' che, al contrario di quello che accade nella short story, dove effettivamente all'amante superstite resta solo un  "disperato tempo senza stagioni", nel film alla fine Ang Lee abbia voluto introdurre  dei piccoli (piccolissimi...) elementi di  "ottimismo" .
E' vero che Ennis abita in una roulotte isolato dal mondo, ma ha una cassetta della posta (la prima sua personale, credo...lo vediamo che la contempla soddisfatto dopo averci attaccato i numeri sopra) e soprattutto ha dei legami affettivi profondi. Quando inizialmente rifiuta e poi, dopo averci pensato alcuni secondi, decide invece di accettare l'invito al matrimonio della figlia, capiamo che non fara' piu' gli errori del passato, che non dovra' piu' pentirsi troppo tardi di aver fatto soffrire qualcuno che amava. 


Offline Mars

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Re: Italian
« Reply #42 on: Mar 18, 2006, 12:28 PM »

Sì, è vero: è un'esile luce che appena si scorge.....

Offline stephan

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« Reply #43 on: Mar 18, 2006, 12:34 PM »

Come scriveva anche Pierluigi prima, l'impatto di BBM in Italia, e parlo sia di pubblico che di critica, è stato nettamente inferiore rispetto ad altri Paesi, USA in testa.

Tornando però su questioni più importanti...Stephan...what about your BEAUTIFUL SIGNATURE? Non la vedo più!


La critica italiana ha dunque dimenticato la forze del cinema ? perso il sovvenire dei Pasolini, Visconti, e tutti quanti ? la sette dell'amore ?   :'(

My signature, frances ? Ebbene, noi moderators abbiamo visto che il forum va crescendando, che le immagini fanno difficoltà quando "le haut débit" non c'è, quindi abbiamo preferito rendere più facile per tutti l'accesso al forum, di paura che si disperino tutti i amici che non hanno "haut débit." La convivialité in prima, dico io !  :D

Offline frances

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Re: Italian
« Reply #44 on: Mar 18, 2006, 12:46 PM »

e soprattutto ha dei legami affettivi profondi. Quando inizialmente rifiuta e poi, dopo averci pensato alcuni secondi, decide invece di accettare l'invito al matrimonio della figlia, capiamo che non fara' piu' gli errori del passato, che non dovra' piu' pentirsi troppo tardi di aver fatto soffrire qualcuno che amava. 


Più in generale, una delle maggiori differenze tra romanzo e film è proprio lo spazio che viene dedicato al rapporto di Ennis e Jack con i rispettivi figli.
Quando ho visto il film a gennaio, dopo aver letto il libro questa estate, avevo assolutamente rimosso che Jack avesse un figlio, tanto la sua presenza fosse nulla o quasi sulla pagina scritta.
Per non parlare del personaggio di Alma jr, che è quasi interamente una creatura degli sceneggiatori. Personaggio a tutto tondo sullo schermo, appena abbozzato dalla Proulx.
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Offline stephan

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« Reply #45 on: Mar 18, 2006, 12:50 PM »

Ciao Stephan
 :)

Salve, Mars !  ;)

Offline frances

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Re: Italian
« Reply #46 on: Mar 18, 2006, 12:55 PM »


La critica italiana ha dunque dimenticato la forze del cinema ? perso il sovvenire dei Pasolini, Visconti, e tutti quanti ? la sette dell'amore ?   :'(

Pare di sì....Nessuna stroncatura, intendiamoci. Ma lodi piuttosto "tiepide". Con le rare eccezioni che sono state riportate nel nostro angolo italiano del forum.

My signature, frances ? Ebbene, noi moderators abbiamo visto che il forum va crescendando, che le immagini fanno difficoltà quando "le haut débit" non c'è, quindi abbiamo preferito rendere più facile per tutti l'accesso al forum, di paura che si disperino tutti i amici che non hanno "haut débit." La convivialité in prima, dico io !  :D

Capisco..capisco però....Heath.... :'(
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Offline sweetlilg

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Re: Italian
« Reply #47 on: Mar 18, 2006, 12:57 PM »
hey mambo, don't wanna tarantella
hey mambo, no more mozzarella
hey mambo! mambo italiano!

e la mia febre  ;D
"Sometimes I miss you SO MUCH I can hardly stand it" - Jack <3

RIP Heath ♥ Heath, I swear...

BrokeBack Mountain is the BEST! It has won the Oscar of my heart!

Offline stephan

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Re: Italian
« Reply #48 on: Mar 18, 2006, 02:02 PM »

Capisco..capisco però....Heath.... :'(

Lo so... lo so... che bel uomo... dai... per l'ultima volta...  :-[


Offline frances

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« Reply #49 on: Mar 18, 2006, 02:17 PM »

Quote

Lo so... lo so... che bel uomo... dai... per l'ultima volta...  :-[


Quote

GRAZIEEEEEEEEEEE!!!
Adesso posso uscire contenta!

Ciaooooooooo
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Offline stephan

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« Reply #50 on: Mar 18, 2006, 02:19 PM »

GRAZIEEEEEEEEEEE!!!
Adesso posso uscire contenta!

Ciaooooooooo

 :-*   :-*

Offline *Froggy*

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Re: Italian
« Reply #51 on: Mar 18, 2006, 02:27 PM »
Lo so... lo so... che bel uomo...

Bel uomo?...meraviglioso, bellissimo uomo dei miei sogni!!!
la tua "signature" mi mancherà... :-\



pero l'ultima volta? sei sicuro?


...LOL
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Offline stephan

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« Reply #52 on: Mar 18, 2006, 02:36 PM »

pero l'ultima volta? sei sicuro?


...LOL

LOL !

  Ah, viva la Froggy ! 

Offline Mars

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Re: Italian
« Reply #53 on: Mar 18, 2006, 02:36 PM »
In certi casi...mmhh...non si può essere troppo rigidi...., Stephan ;)
Sì, viva la Froggy! :)
« Last Edit: Mar 18, 2006, 02:39 PM by Mars »

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Re: Italian
« Reply #54 on: Mar 18, 2006, 02:45 PM »
Viva Io!!! LOL
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Offline stephan

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« Reply #55 on: Mar 18, 2006, 02:52 PM »
In certi casi...mmhh...non si può essere troppo rigidi...., Stephan ;)


È vero. Direi anche che, in ogni caso.  ;)

Offline Mars

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« Reply #56 on: Mar 18, 2006, 02:53 PM »
Ben detto, regina
Bisogna amarsi! :)
Stephan: :D
« Last Edit: Mar 18, 2006, 02:55 PM by Mars »

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Re: Italian
« Reply #57 on: Mar 18, 2006, 03:00 PM »
Cari amici, sono contento che il mio post vi sia piaciuto. E allora, completo l'opera riportando l'altro articolo presente sulla medesima rivista, che faceva il paio con la recensione del film. Qui si parla più in generale di Ang Lee e della sua filmografia.
«In te c'è più di quanto vuoi far vedere». L'osservazione fa riferimento ai dolori del giovane Hulk, figlio concepito dal ventre materno e dalla mente paterna, generato secondo natura e al contempo frutto di un esperimento frankensteiniano di rigenerazione.
Ma la stessa essenza ibrida, sospesa fra normalità e contaminazione, codice e violazione, natura e cultura, è incarnata dalla maggior parte dei personaggi che abitano i film di Ang Lee, figli de-generi alle prese con la loro identità conflittuale, fra tradizione e tradimento. Tra di loro fratelli, ciascuno è a suo modo una declinazione dell'archetipo fumettistico che rinverdisce di rabbia (essere per bene o dare sfogo al proprio malessere?): dallo yuppie gay sposo per finta di Banchetto di nozze  alle giovani da maritare di Jane Austen in bilico fra Ragione e sentimento, specchio delle sorelle di Mangiare bere uomo donna, dalle figure cristallizzate dall'ipocrisia in Tempesta di ghiaccio ai cowboy terremotati dalla passione in I segreti di Brokeback Mountain, dagli irregolari del Missouri (Cavalcando col diavolo) fino ai maestri di arti marziali di La tigre e il dragone.
Tutti i film di Ang Lee raccontano il peso e l'opportunità dell'eredità genitoriale, spesso condensata nell'ingombrante figura paterna: gli istinti e le intenzioni, migliori e peggiori che siano, si devono confrontare con i codici culturali (dove le maniere, buone e cattive, la messa in scena, i riti familiari e sociali, e l'arte, da quella culinaria a quella marziale, sono manifestazione di un'etica che può ribaltarsi in etichetta, e viceversa). E in questo confronto, a volte comico, altre volte epico o grottesco, non di rado cruento, i personaggi di Ang Lee sperimentano l'anacronismo e il fascino di un lascito oneroso, fra riluttanza e ineluttabilità. Dal passato può venire infatti sia una punizione (moralista) sia un insegnamento (morale). Si tratta certamente di un peso che può schiacciare (Il Banchetto di nozze si apre non a caso in una palestra dove il protagonista ascolta i desiderata paterni dalla voce della madre incisa su nastro), ma lo stesso peso può essere utilizzato anche come una forma provvidenziale di soul-building (la roccia di Brokeback Mountain è lo scandalo, la pietra d'inciampo, ma è pure il luogo utopico dove lo Spirito vince sulla Legge): ricerca d'altezza, costruzione di ali, scoperta di leggerezza (volare, come in La tigre e il dragone o in Hulk, ascendere, come in Brokeback Mountain, convolare, come nei primi film).
Dalla commedia al melodramma, dal western al fumetto, dal film in costume a quello di ambientazione contemporanea, in questo senso le pellicole di Ang Lee sono come i capitoli di un romanzo di formazione, un romanzo IN formazione, che, rigenerandosi in sempre nuove formule narrative, attraversa l'esperienza della crescita e la ricerca perpetua, dolorosa e mai conclusa, dell'identità e della libertà.
Il cinema del regista di origine taiwanese trapiantato in America E' DUNQUE ESSO STESSO DI PIU' DI QUANTO VUOL FAR VEDERE, cinema-anelito, cinema che cambia pelle, e che traccia, di film in film con esiti diseguali ma con una discontinuità tematica solo superficiale, una scrittura sospesa, dietro la correttezza ortografica e la tentazione calligrafica, fra Oriente e Occidente, passato e presente, in bilico fra la pellicola d'autore e il cinema d'attore, film d'essai e blockbuster.
Attraverso i differenti codici di genere, si sviluppa un discorso che porta una firma riconoscibile nel tempo. TEMI E STILEMI DI UN CINEMA INTELLIGENTEMENTE MISURATO, SI POTREBBE DIRE DI MESTIERE SE NON SUONASSE SPREGIATIVO, AFFRONTANO LE MATERIE PRIME DELL'ESISTENZA (cibo, sesso, violenza, passione, nascita e morte) ATTRAVERSO LE IMPALCATURE, IL VESTITO, DEL GENERE. Talune volte può trattarsi di strutture un po' ingessate e ingessanti, fardelli formali, altre volte, E L'ULTIMO FILM DEL REGISTA LO DIMOSTRA CON FORZA E CORAGGIO ESPRESSIVI NON COMUNI, DI STRUMENTI PER DARE VOCE A EMOZIONI PROFONDE, RIVESTIRE IN MANIERA ORIGINALE L'ESSENZA DELLE COSE E IL SENSO DELL'ESISTERE. A un patto, però: saper vedere quel che c'è di più. Allora anche un vecchio abito da cowboy appeso a una gruccia è traccia di molto altro, NON SEMPLICE IMPALCATURA DEL DESIDERIO E PIETRA TOMBALE DI UN AMORE, MA MEMORIA DELLA POSSIBILITA' DI UN VOLO.
(Matteo Columbo)
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Re: Italian
« Reply #58 on: Mar 19, 2006, 03:26 AM »
Cari amici, sono contento che il mio post vi sia piaciuto. E allora, completo l'opera riportando l'altro articolo presente sulla medesima rivista, che faceva il paio con la recensione del film. Qui si parla più in generale di Ang Lee e della sua filmografia.
«In te c'è più di quanto vuoi far vedere». L'osservazione fa riferimento ai dolori del giovane Hulk, figlio concepito dal ventre materno e dalla mente paterna, generato secondo natura e al contempo frutto di un esperimento frankensteiniano di rigenerazione.
Ma la stessa essenza ibrida, sospesa fra normalità e contaminazione, codice e violazione, natura e cultura, è incarnata dalla maggior parte dei personaggi che abitano i film di Ang Lee, figli de-generi alle prese con la loro identità conflittuale, fra tradizione e tradimento. Tra di loro fratelli, ciascuno è a suo modo una declinazione dell'archetipo fumettistico che rinverdisce di rabbia (essere per bene o dare sfogo al proprio malessere?): dallo yuppie gay sposo per finta di Banchetto di nozze  alle giovani da maritare di Jane Austen in bilico fra Ragione e sentimento, specchio delle sorelle di Mangiare bere uomo donna, dalle figure cristallizzate dall'ipocrisia in Tempesta di ghiaccio ai cowboy terremotati dalla passione in I segreti di Brokeback Mountain, dagli irregolari del Missouri (Cavalcando col diavolo) fino ai maestri di arti marziali di La tigre e il dragone.
Tutti i film di Ang Lee raccontano il peso e l'opportunità dell'eredità genitoriale, spesso condensata nell'ingombrante figura paterna: gli istinti e le intenzioni, migliori e peggiori che siano, si devono confrontare con i codici culturali (dove le maniere, buone e cattive, la messa in scena, i riti familiari e sociali, e l'arte, da quella culinaria a quella marziale, sono manifestazione di un'etica che può ribaltarsi in etichetta, e viceversa). E in questo confronto, a volte comico, altre volte epico o grottesco, non di rado cruento, i personaggi di Ang Lee sperimentano l'anacronismo e il fascino di un lascito oneroso, fra riluttanza e ineluttabilità. Dal passato può venire infatti sia una punizione (moralista) sia un insegnamento (morale). Si tratta certamente di un peso che può schiacciare (Il Banchetto di nozze si apre non a caso in una palestra dove il protagonista ascolta i desiderata paterni dalla voce della madre incisa su nastro), ma lo stesso peso può essere utilizzato anche come una forma provvidenziale di soul-building (la roccia di Brokeback Mountain è lo scandalo, la pietra d'inciampo, ma è pure il luogo utopico dove lo Spirito vince sulla Legge): ricerca d'altezza, costruzione di ali, scoperta di leggerezza (volare, come in La tigre e il dragone o in Hulk, ascendere, come in Brokeback Mountain, convolare, come nei primi film).
Dalla commedia al melodramma, dal western al fumetto, dal film in costume a quello di ambientazione contemporanea, in questo senso le pellicole di Ang Lee sono come i capitoli di un romanzo di formazione, un romanzo IN formazione, che, rigenerandosi in sempre nuove formule narrative, attraversa l'esperienza della crescita e la ricerca perpetua, dolorosa e mai conclusa, dell'identità e della libertà.
Il cinema del regista di origine taiwanese trapiantato in America E' DUNQUE ESSO STESSO DI PIU' DI QUANTO VUOL FAR VEDERE, cinema-anelito, cinema che cambia pelle, e che traccia, di film in film con esiti diseguali ma con una discontinuità tematica solo superficiale, una scrittura sospesa, dietro la correttezza ortografica e la tentazione calligrafica, fra Oriente e Occidente, passato e presente, in bilico fra la pellicola d'autore e il cinema d'attore, film d'essai e blockbuster.
Attraverso i differenti codici di genere, si sviluppa un discorso che porta una firma riconoscibile nel tempo. TEMI E STILEMI DI UN CINEMA INTELLIGENTEMENTE MISURATO, SI POTREBBE DIRE DI MESTIERE SE NON SUONASSE SPREGIATIVO, AFFRONTANO LE MATERIE PRIME DELL'ESISTENZA (cibo, sesso, violenza, passione, nascita e morte) ATTRAVERSO LE IMPALCATURE, IL VESTITO, DEL GENERE. Talune volte può trattarsi di strutture un po' ingessate e ingessanti, fardelli formali, altre volte, E L'ULTIMO FILM DEL REGISTA LO DIMOSTRA CON FORZA E CORAGGIO ESPRESSIVI NON COMUNI, DI STRUMENTI PER DARE VOCE A EMOZIONI PROFONDE, RIVESTIRE IN MANIERA ORIGINALE L'ESSENZA DELLE COSE E IL SENSO DELL'ESISTERE. A un patto, però: saper vedere quel che c'è di più. Allora anche un vecchio abito da cowboy appeso a una gruccia è traccia di molto altro, NON SEMPLICE IMPALCATURA DEL DESIDERIO E PIETRA TOMBALE DI UN AMORE, MA MEMORIA DELLA POSSIBILITA' DI UN VOLO.
(Matteo Columbo)


Realmente interessante, Pierluigi!
Mi piacerebbe conoscere anche le tue impressioni ed esperienze nel vedere questo film, sempre se ti va!
Grazie comunque del contributo, anche perché, in realtà,non le avevo lette.
Mars

Offline frances

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Re: Italian
« Reply #59 on: Mar 19, 2006, 04:29 AM »
Buongiorno a tutti!

Ho notato che nelle recensioni più tiepide a BBM ricorre spesso il tema della "melensaggine" del film .

Due esempi per tutti .

Fulvio Caprara de IL MATTINO
I temi striscianti di tanta letteratura e tanto cinema, dai sospetti vagabondaggi dei cacciatori e degli indiani di Fenimore Cooper all'ambiguo amore/odio tra gli eterni duellanti alla Pat Garrett e Billy the Kid, si traducono, così, in un apologo alquanto melenso, ridondante e didascalico al di là della confezione anticata e raffinata.

Lietta Tornabuoni de LA STAMPA
Ang Lee e il suo direttore di fotografia Rodrigo Prieto rinnovano la tradizione del western nella bellezza del paesaggio, nei grandi cieli aperti disseminati di nuvole candide, nella neve sulle alte cime, nelle montagne incantate. Ma, s’è detto, Brockeback Mountain è davvero troppo sentimentale (.......)Se la vicenda si svolgesse tra un uomo e una donna risulterebbe melensa, sdolcinata

Ora.

E' vero che lo stile di Ang Lee non ha l'asprezza di quello della Proulx.

E'vero anche che tre delle scene più sentimentali e che personalmente mi hanno maggiormente commosso (che ho trovato quindi COMMOVENTI, niente affatto MELENSE) sono assenti o presentate in modo diverso nel libro.

1) La seconda scena d'amore nella tenda. Assente. Fra l'altro è quella che preferisco nel film ("I'm sorry, I'sorry" "It's all right") )
2)Qui vado a memoria, e quindi potrei sbagliarmi, ma mi sembra assente anche la frase più "heartbreaking" dell' intero film "Tell you what. The truth is... sometimes I miss you so much I can hardly stand it"
3) Differente la scena dell'ultima volta di Ennis&Jack a Brokeback Mountain.Nessun abbraccio, assente un'altra frase "heartbreaking" (perdonatemi l'inglesismo, ma al momento non mi viene nessun termine italiano adeguato ) " Well, why don't you? Why don't you just let me be? It's because of you that I'm like this! I ain't got nothing... I ain't nowhere... Get the f*** off me! I can't stand being like this no more, Jack. "


Che gli sceneggiatori e Ang Lee abbiano voluto pigiare il "facile" tasto del sentimentalismo e della melensaggine? Personalemnte non credo. Credo che semplicemente le loro siano state scelte stilistiche e contenutistiche dettate dallo loro sensibilità di artisti ed esseri umani e in pieno rispetto dell'opera della Proulx che infatti ha molto amato il film.
My candle burns at both ends / It will not last the night / But ah, my foes, and oh, my friends / It gives a lovely light (Edna St. Vincent Millay)